Eros Tetti (Alleanza Verdi e Sinistra): “Firenze ha bisogno di un Nuovo Rinascimento Verde”
“Firenze è la culla del Rinascimento. Oggi serve un Nuovo Rinascimento che riporti la Natura dentro la città, che unisca bellezza e sostenibilità, cultura e salute pubblica. Non è un sogno: è una necessità” — Eros Tetti, portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra.
Firenze, estate dopo estate, diventa una trappola di calore.
Le ondate di calore sempre più frequenti e intense rendono le strade invivibili, costringono anziani e bambini a restare chiusi in casa con l’aria condizionata accesa per ore e mettono a rischio la salute dei più fragili. È tempo di reagire con una visione ambiziosa e concreta, capace di trasformare Firenze in un modello di resilienza climatica per tutta la Toscana.
Rispetto ad altre città italiane ed europee, il capoluogo toscano è in grave ritardo sul rinverdimento degli spazi pubblici e sulla manutenzione di quelli esistenti. Negli ultimi anni, la “mattanza” di alberi di prima grandezza e la sostituzione distruttiva di verde storico in molte piazze va in direzione opposta a ciò che serve per affrontare l’emergenza climatica.
Le mie proposte per un “Nuovo Rinascimento Verde” di Firenze
1. Corridoi ecologici lungo l’Arno
Creare un continuum verde dalle colline al fiume con alberature, piste ciclabili e pedonali ombreggiate, spazi per la biodiversità e zone di sosta fresca. L’Arno deve diventare una spina dorsale ecologica, connessa alle alberate stradali e alle aree verdi extraurbane.
2. Edilizia del fresco
Incentivi e regolamenti edilizi per tetti verdi, facciate vegetali, pergolati fotovoltaici e materiali riflettenti, senza sacrificare il verde pubblico. L’assenza di alberi in strade e piazze non può essere compensata solo dal verde verticale privato o da sistemi tecnologici. Serve un approccio integrato, equo e pianificato a livello territoriale.
3. Ombra e acqua nello spazio pubblico
Nuove alberature ad alto fusto in vie e piazze principali, stop agli abbattimenti indiscriminati, più fontane pubbliche e vaporizzatori alimentati da acqua piovana. Fermate dei mezzi pubblici trasformate in micro-oasi fresche e ombreggiate.
4. Patto città–campagna–montagna
Un piano coordinato tra Firenze e i comuni collinari e montani per offrire vie di fuga verdi e accessibili durante le ondate di calore, con programmi di villeggiatura agevolata per anziani e bambini e tariffe calmierate o gratuite in base all’ISEE. Parallelamente, incentivare lo smart working e il telelavoro per cittadini e lavoratori che scelgano di trascorrere i periodi di caldo estremo nelle aree interne della regione. In questo modo si riduce la pressione sulla città, si migliora la salute dei più fragili e si sostiene l’economia locale dei piccoli comuni.
5. Piani di emergenza climatica urbana
Centri climatizzati pubblici, riduzione del traffico nei giorni più caldi, distribuzione di kit anti-caldo e campagne di prevenzione. Queste misure emergenziali devono integrarsi con una pianificazione urbanistica permanente orientata al verde.
Il ruolo della Regione e della filiera del verde
La Regione Toscana deve coordinare una strategia complessiva, coinvolgendo anche il vivaismo — settore di eccellenza mondiale — per fornire piante adatte alle nuove sfide climatiche. Il ciclo di abbattimenti e sostituzioni massive è una politica di corto respiro: serve investire in un verde urbano di lunga durata, resistente e gestito in modo sostenibile.
Una gestione del verde pubblica e di lungo periodo
Oggi i Piani del Verde comunali non sono obbligatori: AVS propone di renderli vincolanti, partecipati e co-progettati con i cittadini. Un vero piano richiede:
“Il richiamo al Rinascimento non è un espediente di marketing politico. Firenze ha inventato il giardino all’italiana: oggi possiamo essere pionieri di un nuovo modello di città verde, fresca, inclusiva. Un piano del verde è un’occasione che non possiamo perdere per garantire un futuro più sano e giusto a Firenze e a tutta la Toscana”, conclude Tetti.
“Firenze è la culla del Rinascimento. Oggi serve un Nuovo Rinascimento che riporti la Natura dentro la città, che unisca bellezza e sostenibilità, cultura e salute pubblica. Non è un sogno: è una necessità” — Eros Tetti, portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra.
Firenze, estate dopo estate, diventa una trappola di calore.
Le ondate di calore sempre più frequenti e intense rendono le strade invivibili, costringono anziani e bambini a restare chiusi in casa con l’aria condizionata accesa per ore e mettono a rischio la salute dei più fragili. È tempo di reagire con una visione ambiziosa e concreta, capace di trasformare Firenze in un modello di resilienza climatica per tutta la Toscana.
Rispetto ad altre città italiane ed europee, il capoluogo toscano è in grave ritardo sul rinverdimento degli spazi pubblici e sulla manutenzione di quelli esistenti. Negli ultimi anni, la “mattanza” di alberi di prima grandezza e la sostituzione distruttiva di verde storico in molte piazze va in direzione opposta a ciò che serve per affrontare l’emergenza climatica.
Le mie proposte per un “Nuovo Rinascimento Verde” di Firenze
1. Corridoi ecologici lungo l’Arno
Creare un continuum verde dalle colline al fiume con alberature, piste ciclabili e pedonali ombreggiate, spazi per la biodiversità e zone di sosta fresca. L’Arno deve diventare una spina dorsale ecologica, connessa alle alberate stradali e alle aree verdi extraurbane.
2. Edilizia del fresco
Incentivi e regolamenti edilizi per tetti verdi, facciate vegetali, pergolati fotovoltaici e materiali riflettenti, senza sacrificare il verde pubblico. L’assenza di alberi in strade e piazze non può essere compensata solo dal verde verticale privato o da sistemi tecnologici. Serve un approccio integrato, equo e pianificato a livello territoriale.
3. Ombra e acqua nello spazio pubblico
Nuove alberature ad alto fusto in vie e piazze principali, stop agli abbattimenti indiscriminati, più fontane pubbliche e vaporizzatori alimentati da acqua piovana. Fermate dei mezzi pubblici trasformate in micro-oasi fresche e ombreggiate.
4. Patto città–campagna–montagna
Un piano coordinato tra Firenze e i comuni collinari e montani per offrire vie di fuga verdi e accessibili durante le ondate di calore, con programmi di villeggiatura agevolata per anziani e bambini e tariffe calmierate o gratuite in base all’ISEE. Parallelamente, incentivare lo smart working e il telelavoro per cittadini e lavoratori che scelgano di trascorrere i periodi di caldo estremo nelle aree interne della regione. In questo modo si riduce la pressione sulla città, si migliora la salute dei più fragili e si sostiene l’economia locale dei piccoli comuni.
5. Piani di emergenza climatica urbana
Centri climatizzati pubblici, riduzione del traffico nei giorni più caldi, distribuzione di kit anti-caldo e campagne di prevenzione. Queste misure emergenziali devono integrarsi con una pianificazione urbanistica permanente orientata al verde.
Il ruolo della Regione e della filiera del verde
La Regione Toscana deve coordinare una strategia complessiva, coinvolgendo anche il vivaismo — settore di eccellenza mondiale — per fornire piante adatte alle nuove sfide climatiche. Il ciclo di abbattimenti e sostituzioni massive è una politica di corto respiro: serve investire in un verde urbano di lunga durata, resistente e gestito in modo sostenibile.
Una gestione del verde pubblica e di lungo periodo
Oggi i Piani del Verde comunali non sono obbligatori: AVS propone di renderli vincolanti, partecipati e co-progettati con i cittadini. Un vero piano richiede:
- Potenziamento del servizio pubblico con centinaia di assunzioni per la tutela del verde
- Stop alla catena di appalti e subappalti senza adeguato controllo
- Integrazione strategica con gli assessorati all’urbanistica
- Investimenti di lungo periodo, in linea con i tempi della natura
“Il richiamo al Rinascimento non è un espediente di marketing politico. Firenze ha inventato il giardino all’italiana: oggi possiamo essere pionieri di un nuovo modello di città verde, fresca, inclusiva. Un piano del verde è un’occasione che non possiamo perdere per garantire un futuro più sano e giusto a Firenze e a tutta la Toscana”, conclude Tetti.