Prima di parlare di rigenerazione urbana serve capire quale sia la città del futuro.

Ho trovato surreale il convegno sulla rigenerazione urbana, organizzato quasi esclusivamente dal PD, dato che ritengo opportuno che per poter parlare di rigenerazione urbana a Lucca, come in altre città toscane, è fondamentale comprendere quale futuro si immagina per le stesse e si deve avere un’idea di Città. 

Un'idea adeguata ai tempi ed ai problemi veri.
Siamo davanti ad una svolta epocale e non si può continuare, come pigri struzzi, a tenere la testa sotto terra e far finta che non stia succedendo niente. Non mi riferisco solamente al Covid, generato indubbiamente anche da questo sistema economico e finanziario che distrugge ecosistemi per mantenere uno stile di vita insostenibile favorendo il salto di specie di virus e batteri. Ma mi riferisco anche al grande ostacolo che ci troviamo davanti: i cambiamenti climatici. Tutta la comunità scientifica, inascoltata da troppo tempo, ci spinge a ripensare completamente la nostra organizzazione economica e sociale per ridurre drasticamente e velocemente le emissioni dei gas climalteranti che ci stanno davvero portando in un baratro senza ritorno.
Pertanto suggerisco alla città e a tutte le forze politiche di aprire un tavolo serio –un’Agorà- aperto e partecipato, per ragionare su un futuro che si fissa non al 2023 o ‘25 ma almeno al 2050, e non continuare a calare progetti dall'alto, come ad esempio quelli della Manifattura e dei Quartieri social, che sono figli di un mondo e di una cultura che ha dimostrato già tutto il suo fallimento. Fermarsi a riflettere e progettare per generare soluzioni che possano aiutarci ad uscire da questo vicolo cieco.
Soluzioni di rivitalizzazione dell'economia locale.
Costruzione di un modello di nuova mobilità sostenibile che, partendo dal "Grande Raccordo Anulare" rappresentato dalle Mura, riconnetta i territori creando nuovi scambi ed opportunità per tutti.
Riforestazione della piana e della città seguendo un processo integrato con l'agricoltura e con specie che storicamente abitavano questi territori.
Riapertura dell'obiettivo della produzione cibo sano e di qualità a filiera corta;
Rilancio della Manifattura Lucchese tradizionale tessile e non solo (il Made in Lucca, il Made in Tuscany).
Una città futura a misura d’uomo (di vecchio e di bambino) che riparte dalla nostra prestigiosa storia, quella legata al Volto Santo, alla Seta, al Sigaro toscano ed al prezioso ruolo che Lucca ha rivestito nei secoli.
In un processo di rigenerazione di una città, in un così grande progetto non ha senso l’ideologismo e l'estremismo di chi demonizza il privato: c’è bisogno di interventi pubblici che privati ma chiaramente tutto dovrà integrarsi e strutturarsi partendo dalle sfide che ci attendono, riorganizzare e rigenerare la città per affrontare un futuro difficile che ci attende. 
Ma vorrei anche uscire dalle dichiarazioni fumose e general generiche che abbiamo sentito più volte. Sulla Manifattura sarà scontro fra progetti sulle diverse idee che le forze politiche hanno rispetto alla città del XXI secolo e noi di Europa Verde, un Progetto per la Manifattura Tabacchi e l'intera città di Lucca l'abbiamo e, dunque, chiediamo che il Comune apra davvero una vasta consultazione e discussione su reali progetti alternativi a quello attualmente in discussione che non è davvero adatto.

Serve oggi più che mai un Nuovo Umanesimo, partendo proprio dal concetto che non è la Natura in pericolo, ma la nostra sopravvivenza su questo pianeta, la natura si rigenera, evolve si trasforma, noi per vivere e sopravvivere abbiamo bisogno di determinate condizioni e come ci insegnano le nuove generazioni non esiste nessun pianeta B. E questa lettera la dedico soprattutto a loro, le nuove generazioni, che invito caldamente a guardarsi le spalle dalle false partecipazioni di facciata che servono solamente a creare consenso per sdoganare progetti ormai fuori tempo massimo. 

Siamo davanti ad un radicale cambio di paradigma, dobbiamo aver la forza di gettare alle ortiche le ideologie novecentesche, riscattandone ovviamente i contributi positivi, e lanciare il cuore oltre gli ostacoli che ci attendono progettando un futuro veramente umano in armonia con l'ambiente, non perdiamo questa grande occasione.

Eros Tetti

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