Non si può scaricare sulle spalle delle famiglie e dei dirigenti il rebus dei trasporti scolastici. Tanto più che hanno a disposizione uno strumento normativo, spesso disatteso: il Piano degli orari, che, come recita l’ art. 16 disciplina Piano PIT ( LRT 38/1998, L. 53/2000) sarebbe obbligatorio per i Comuni con oltre 50.000 abitanti.
“Sarebbe una beffa se dopo aver chiuso le scuole per sei mesi, ed aver avuto tutto il tempo necessario per elaborare strategie efficaci, a settembre agli studenti pendolari non fosse assicurata la possibilità possibilità di utilizzare il TPL per raggiungere il proprio istituto”. Lo dichiara Eros Tetti, candidato al Consiglio Regionale della Toscana per la lista Verdi Europa.
“La questione era nota sin dalla fine del precedente anno scolastico, ma si è preferito traccheggiare e discutere dei saluti di fine anno nei prati invece di programmare adeguatamente il rientro a scuola” aggiunge Tetti.
Che sottolinea: “ I Comuni non possono scaricare sulle spalle delle famiglie e dei dirigenti il rebus dei trasporti scolastici. Tanto più che hanno a disposizione uno strumento normativo, spesso disatteso: il Piano degli orari, che, come recita l’ art. 16 disciplina Piano PIT ( LRT 38/1998, L. 53/2000) sarebbe obbligatorio per i Comuni con oltre 50.000 abitanti”.