Dalla via dell' austerità di Berlinguer alla via della Sobrietà un percorso verso un Nuovo umanesimo ecologista del Buon Vivere

Viviamo in un'epoca di consumismo sfrenato, in cui la società del consumo ha trasformato l'essere umano in un consumatore standardizzato, spesso cinico, privo di veri sogni e aspirazioni, se non quelli indotti dal sistema, che gravitano attorno alle tre S: sesso, soldi, e successo. La maggior parte delle persone insegue un'esistenza di cui fatica a sentirsi padrone, una vita spesso priva di significato o sprovvista di un autentico paradigma personale. I nostri obiettivi futuri sembrano ridursi a nuovi acquisti o al desiderio di una posizione più prestigiosa nella società, in un mondo in cui tutto è determinato dal denaro: le nostre intimità, le relazioni sociali, le visioni del futuro. Gli anni di rivendicazioni sociali sembrano lontani, e oggi ci troviamo di fronte a nuove generazioni che, soffocate da un futuro minacciato dalla crisi climatica, tentano di instaurare un dialogo in un mondo reso apatico o antiquato.
In questo post, desidero esplorare con voi, che come me navigate in questo mare incerto, una prospettiva di grande rilevanza: la via della sobrietà. Usciamo da un'ebbrezza modernista, capitalista e consumista che ci ha portati sull'orlo del collasso planetario. Le mie riflessioni si ricollegano a un'eco lontana, che aprì scenari cruciali, a mio avviso non pienamente compresi dagli interlocutori di allora. Pur non avendo mai aderito alle filosofie comuniste, condivido il loro desiderio di giustizia sociale e non posso negare l'influenza che il pensiero di Enrico Berlinguer sull'austerità ha esercitato su di me. In un'epoca dominata dal motto "la Milano da bere" e dall'egemonia del consumismo, le idee di Berlinguer sull'austerità rimasero per molti un tesoro nascosto, ma mai dimenticato.
Oggi, ne discuto rivisitandole dal mio punto di vista, convinto che rappresentino una strada obbligata verso un Nuovo Umanesimo Ecologista.

L'Era del Consumismo e la "perdita" dell'Essere

Il mondo attuale, con il suo cuore connesso al portafoglio, testimonia una disumanizzazione progressiva. Siamo diventati partecipanti passivi di un sistema che privilegia l'accumulo materiale rispetto all'essenza dell'essere umano. Questo sistema infatti ci ha resi strumento di produzione di ricchezza per altri e consumatori dei prodotti stessi che vengono prodotti, queste in una società sobria dove l'essere umano fosse il valore centrale sarebbero azioni necessarie alla vita ma non  le uniche e indispensabili come invece avviene in questo sistema socio economico. Siamo sovente strumento di intenzionalità altrui e questo fatto ci deruba della nostra umanità che invece si basa sull'intenzionalità e la progettualità. La transizione ecologica dovrà richiede una rottura con questo modello, che vede nell'obsolescenza programmata e nel consumismo neoliberista i suoi pilastri restituendo all'umanità, cioè a tutti noi, la nostra liberta progettuale. Oggi abbiamo risorse e tecnologie sufficienti per liberare l'essere umano e non per renderlo sempre più schiavo di se stesso.

Il Ritorno alla Sobrietà: Da Berlinguer all'Ecologia

Berlinguer, con la sua visione di una società più austera, offre un punto di partenza per re-immaginare il nostro futuro. Questo non implica rinuncia, ma piuttosto un ri-orientamento verso ciò che è veramente importante. La sobrietà, intesa come una riduzione consapevole del nostro impatto ambientale e come una riscoperta delle gioie semplici e autentiche della vita, si pone come una solida base per un'efficace transizione ecologica. Quelle gioie che io chiamo il Buon Vivere, unico vero metro di misura della società. Oggi secondo te viviamo in una società felice? Viviamo in un mondo dignitosamente umano? Se anche per te la risposta è no, sappi che è il primo passo per riprendere la tua umanità, la tua libertà interiore. Se addirittura pensi che sia possibile un mondo migliore di questo basato su altri valori allora siamo sulla stessa linea d'onda.

La Transizione Ecologica sulle Fondamenta dell'Austerità

Affrontare con successo la transizione ecologica richiede un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere. Ripensando il modello di sviluppo incentrato sull'austerità di Berlinguer sotto una luce ecologista, possiamo tracciare le fondamenta per una società più giusta e sostenibile. Ciò comporta una maggiore valorizzazione delle risorse, la lotta contro lo spreco e il sostegno a pratiche di consumo consapevole. Al centro di questa visione ci sono le persone e le loro esigenze primarie: cibo, alloggio, assistenza sanitaria, istruzione. La soddisfazione di queste necessità, seguendo la piramide di Maslow, apre la strada a una vita di maggior significato spirituale.

Sobrietà come Via al Buon Vivere

Il "Buon Vivere" non è un concetto che si può misurare con il PIL, ma piuttosto con la qualità delle relazioni umane, il rispetto per l'ambiente, e l'accesso equo ai beni essenziali. La sobrietà ci insegna che meno è spesso di più, e che nella rinuncia a ciò che è superfluo troviamo spazio per ciò che conta davvero. Sul Buon Vivere io baso la mia visione politica che su certi temi tende ad essere conservatrice ed altri tende ad essere progressista, se vuoi qui puoi approfondire il Buon Vivere.

La via della sobrietà verso un Nuovo Umanesimo Ecologista

Nel dialogo con altri ecologisti, mi trovo spesso a difendere il concetto di Nuovo Umanesimo Ecologista. In un'epoca in cui prevale una visione talvolta antiumanista, che in casi estremi può persino considerare l'essere umano come un virus da eradicare, cerco di chiarire che la nostra prospettiva sull'umanità è profondamente rinnovata. Immaginiamo l'uomo non come un'entità isolata dal suo ambiente, ma come un essere profondamente integrato in esso, in un legame indissolubile che le culture rurali hanno da sempre intuito. L'essere umano, nella sua dimensione intenzionale, storica e sociale, si trova di fronte alla responsabilità ineludibile di poter distruggere la vita sul pianeta e, per questa ragione, deve abbracciare il ruolo di custode. È tempo di adottare un approccio sobrio all'esistenza, orientandoci verso una maggiore giustizia sociale ed ecologica. In questo quadro, ciascun individuo è invitato a contribuire attivamente al benessere collettivo, riscoprendo il proprio ruolo non più come semplice consumatore, ma come cittadino e custode del mondo. Con questo articolo, desidero rivolgerti un appello diretto: anche tu sei artefice del tuo destino. Condividi la tua opinione nei commenti e, se ti riconosci in questa visione, unisciti a me in questo viaggio impegnativo attraverso mari tempestosi.

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